L' Asd Podistica Primavalle

 Roma, 25/01/2023

Ho superato ormai i due anni di corsa e da dicembre, faccio parte di un'associazione podistica.

Alcuni di loro li ho conosciuti frequentando il ParkRun (di cui parlerò) il sabato mattina mentre gli altri, durante le domeniche di corsa o di gare. Ero già intenzionata a far parte di una società podistica; un pò per avere un gruppo con cui correre un pò per non andare ed essere sempre sola alle manifestazioni. Così, conosci uno, conosci una alla fine ho deciso di iscrivermi nella  ASD Podistica Pimavalle (che tra l'altro è relativa a parte della mia zona).  All'inizio conoscevo solamente Fabio (il Presidente) perché ogni sabato (cascasse il mondo) viene al Parkrun come volontario poi, ho iniziato la domenica mattina ad incontrare a turno qualcun altro per poi conoscerli. Mi ricordo un giorno Mentre correvo mi chiesero se volevo unirmi a loro ma risposi di no perché non sapevo quanto e in che modo (velocità) corressero. Dopo un paio di corsette al Partkrun ho deciso di unirmi prima di Natale per andare a vedere il presepe al Vaticano. Quindi; da casa mia fin laggiù (a mia insaputa) erano oltre i quindici kilometri. Qualcuno di voi penserà: "E vabbè cosa vuoi che siano, io ne faccio almeno 20 la domenica!", ma non è proprio così perché io me ne faccio solitamente dieci la domenica e, a ritmo mio...

Loro un pò di più e con un bel ritmo. O meglio, alcuni tengono un ritmo più o meno come il mio pertanto tranquillo, altri un pò meno. La cosa bella però di cui ero sono stata colpita quella domenica è stata la frase che mi ha detto Fabio: "Se si decide di andare tutti insieme si va tutti insieme." 

Ecco questa è una cosa che ho apprezzato moltissimo perché non tutti ragionano così, nel senso; mi è capitato di sentire discorsi da componenti di altre società dire: "Noi ogni domenica alle 6.30 partiamo da li, se ci sei bene sennò andiamo senza di te". Mi trovavo a ritirare un pettorale per una dieci kilometri ed ho ascoltato la conversazione rimanendo un pò perplessa. Diciamo che se mi trovavo al posto del neo iscritto mi riprendevo i moduli alzando i tacchi. E' anche vero (e da una parte posso capirli) che se il loro ritmo supera il normale non è giusto che corrano allo stesso del principiante; ma cavolo nemmeno rispondere così però...

Nella nostra società ci sono persone che corrono per correre ottenendo anche dei podi oppure persone che hanno partecipato e stanno per partecipare alla 100 kilometri del Passatore quindi tanta roba (per me praticamente impensabile) eppure, sono stati con me e stanno tutt'ora con me dal ritrovo al saluto finale dopo il ritorno. Quando decisi di iscrivermi con la Podistica Primavalle è stato proprio a fronte di questo: Mi sono iscritta questa estate alla maratonina dell'olio dop di Canino e anche loro erano presenti pertanto ci eravamo dati anche appuntamento per incontro li direttamente. In quella occasione ho conosciuto altre persone e, alla partenza mi hanno detto che potevamo correre insieme per stare in compagnia. Da due anni a quel giorno ho sempre partecipato ad ogni manifestazione da sola, spesso con le cuffie e vi posso assicurare che correre in compagnia è molto più bello. Così siamo partiti insieme e, per tutta la gara Fabio ed Andrea sono rimasti con me riuscendo a portarmi fino al traguardo senza mai fermarmi nonostante i quattro gradi e la pioggia (quella seria) tutta la mattina. Tra l'altro devo dire che Canino è composta da moltissime salite che, anche se brevi di diverse pendenze. Siamo partiti allo sparo che praticamente già eravamo bagnati per la pioggia; io avevo addirittura il giacchetto impermeabile ed il cappuccio ma sono serviti a poco. Freddo acqua, acqua freddo... Il primo kilometro è il peggiore perché quello che, una volta trascorso ti riscalda e vi posso assicurare che ho fatto fatica a scaldarmi. Pioveva talmente tanto che ad un certo punto le strade erano diventate condotti dove scorrevano litri e litri d'acqua. Non vi dico i piedi; le scarpe erano talmente zuppe che ad ogni passo, oltre la stanchezza perché "leggermente" più pesanti del solito, fuoriusciva acqua. All'inizio cercavo di evitare le pozzanghere poi ho lasciato perdere. E nonostante tutto, loro erano li con me ed ogni due minuti mi chiedevano come stavo; mi facevano chiacchierare del più e del meno per non pensare ai kilometri mancanti. Avrebbero benissimo concludere la corsa in poco più di quaranta minuti volendo. Ricordo che l'ultima salita (la più impegnativa) se non fosse stato per loro che mi dicevano di non fermarmi non l'avrei affrontata così. Mi hanno praticamente portato al traguardo senza nemmeno farmi pesare tutta la situazione "scomoda" che c'era quel giorno. Contenta, contenta e ancora CONTENTA. Successivamente a Canino, oltre alle corse domenicali di cui la più recente di più di 15 kilometri e seicento metri dove Fabio ed Andrea mi hanno portato fino a piazzale Clodio, ho partecipato con loro ad altre gare e tutte di un divertimento nonché "leggerezza" nell'affrontarle bellissima. Andrea mi ha sempre detto: "Non pensare ai kilometri... quelli sono solo un numero, non esistono"... oppure mi dicevano: "Da qui a li saranno più o meno una decina..." poi tornata a casa mi ritrovavo con l'obbiettivo raggiunto sul mio Garmin. 

Con loro ho conosciuto l'allestimento mattutino prima dell'evento; quello dove quando arrivi sul posto del ritrovo è buio e ci sono solamente le persone delle società che montano i gazebi. Non avrei mai pensato che non fossero solo ritrovi: sono piccole "case", dove si sta insieme, si mangia, si ride e ci si cambia prima e dopo la gara. Sempre con loro ho vissuto l'esperienza di essere intervistata in una radio: "La voce del podista" dove Silvano, Fabio e Federica sono le voci che ogni venerdì sera intervistano runner di ogni genere per condividere con loro tutto quello che rende la corsa per ognuno una vera passione.

Quindi per concludere con loro (ovviamente non sempre con tutti) ci si ritrova il sabato al Parkrun, la domenica alle gare o alle corse mattutine e ci si sente praticamente ogni giorno via chat con aggiornamenti e foto sulle proprie corse giornaliere nonché condivisione di locandine di partecipazione ad eventi. Insomma io non credevo di aver trovato un secondo punto di riferimento, una famiglia sempre più grande con la stessa passione o "ossessione" come la chiamano alcuni. Come ho già scritto in un mio post su Instagram li voglio ringraziare perché grazie a loro sto davvero iniziando a "correre" come si deve. nessuno mi ha mai fatta sentire a disagio, nessuno si è mai vantato dei propri traguardi, nessuno ha mai fatto differenza tra un principiante ed un professionista. Mi hanno sempre detto: "Un giorno porterai tu qualcuno come noi abbiamo portato te".

Promesse per il 2023: correre con il freddo come fanno loro con calzoncini e maglia della società. Avere una foto completa con tutti i ragazzi dell'associazione.


Passo e chiudo.





Commenti

Post popolari in questo blog

L’utilizzo dei dispositivi tecnologici nella corsa (a cura di Luca Parisi e Loredana Ricci)

Runner

Gli orologi