L’utilizzo dei dispositivi tecnologici nella corsa (a cura di Luca Parisi e Loredana Ricci)

 Roma, 20/07/2023

L’utilizzo dei dispositivi tecnologici nella corsa:

Come ci si allenava un tempo? Un viaggio  tra il passato e il presente analizzandone gli aspetti fondamentali. 

Articolo scritto dai Tecnici Federali:

 

Luca Parisi: Tecnico Fidal e Atleta con un personale in Maratona di 2h18’ e primo Italiano nelle Maratone di Berlino 18, Valencia 19, Londra 23. 




e

Loredana Ricci: Tecnico Fidal, Insegnante di Educazione Fisica,Atleta con un personale in Maratona di 2h45’21’’, Terza assoluta alla Maratona di Barcellona, Atleta di interesse nazionale negli anni 90. 

“In un recente post di Fb, ho affrontato una questione che ha catturato subito la vostra attenzione, ovvero l’utilizzo da parte degli atleti di dispositivi volti al monitoraggio/archiviazione di dati nel corso di una normale seduta di allenamento/gara mediante un normale cronometro, sprovvisto delle recenti tecnologie; GPS, rilevazione FC

In questo articolo anche grazie alla collaborazione di Loredana RicciTecnico Federale con numerosi atleti che vantano tra le migliori prestazioni Italiane di categoria, In oltre, analizzeremo e capiremo tanti aspetti di questa tematica da sempre al centro dell’interesse del mondo della corsa.   


Le prime considerazioni che sono emerse hanno riguardato fin dall’inizio un tema da sempre al centro dell’attenzione di noi podisti, ovvero l’abilità più o meno innata che possediamo di sapere e fare nostro il ritmo alla quale stiamo correndo in quel momento. 

 



Applicazione pratica dei due dispositivi al confronto: 

Mentre con un moderno dispositivo siamo a conoscenza in tempo reale di parametri quali:

 

  
   - 1 GPS
  2 FC
  3 Distanza
  4 Velocità in min/km o min/miglia sia essa corrente che media


Oltre alla funzionalità di interfacciarsi con applicazioni per l’archiviazione dei dati.

Tutto ciò ci tiene l’atleta costantemente informato sull’andamento della nostra corsa.

Con un dispositivo che non disponga di gran parte delle funzionalità sopra citate si pone un grande quesito: ‘’è possibile allenarsi comunque e in maniera corretta?’’


La più grande preoccupazione è quella di non essere in grado di correre alla velocità prefissata andando troppo velocemente o viceversa troppo lentamente, questo perché nel corso degli anni è andata scemando la capacità negli atleti di saper percepire/controllare la propria velocità in relazione a tre parametri cardine che sono:

 

1 Sforzo percepito
2 Distanza
3 Tempo

 

I moderni orologi sportivi, hanno accentuato questo problema e non capita tanto di rado che un podista che si ritrovi in gara o in allenamento con il suo dispositivo scarico o malfunzionante o peggio ancora lo abbia scordato in albergo si ritrova come un pesce fuor d’acqua.

 

Ma si può ovviare a tutto ciò? La risposta è sì!


Possiamo ad esempio in quei giorni che seguono un allenamento intenso, correre con un vecchio cronometro che rilevi solo i tempi e nient’altro.

Basterà semplicemente fare lo stesso minutaggio che avremmo fatto eseguendo la distanza con il normale gps.

Giacché la finalità della seduta sarà sicuramente volta al recupero/rigenerazione non importa se il minutaggio effettuato non sarà preciso al secondo! Dovete tenere a mente sempre quale sia lo scopo dell’allenamento, imparate a differenziare gli stimoli e a rendere l’allenamento il più vario possibile, altrimenti si corre il rischio di fare un allenamento con una finalità diversa da quella prevista e compromettere quindi la possibilità di crescere e migliorare.

  

I vantaggi di tale approccio sono secondo me i seguenti:

Ci permette di correre rilassati e decontratti senza il pensiero di dover per forza tenere una data velocità al km, quindi diminuendo lo stress legato dal fatto di essere sempre in tensione soprattutto emotiva.

Durante la corsa penseremo di più alla nostra azione di corsa che sarà fluida, senza movimenti contratti, dispersivi, ciò ci terrà alla larga dagli infortuni, ma la cosa più importante di tutte sarà che la sensazione che avremo durante la seduta sarà di stare bene e non quindi avvertendo segnali negativi di fatica.

 

Avevo promesso di partecipare a una gara sulla distanza dei 10km per testare in prima persona quali dinamiche si sarebbero verificate in un contesto senza avere nessun genere di dispositivo capace di generare dati sull’andamento della mia prestazione.

 

Riporto di seguito le mie considerazioni:

 

Il fatto di non avere con me nessun dispositivo che mi indicasse l’andamento della mia gara (non ho volutamente guardato nemmeno il monitor con il cronometro posizionato al 5° km), questo mi ha fatto focalizzare su alcuni aspetti che ora vi spiego.

Ero concentrato al massimo sulla mia tecnica di corsa e anche sull’efficienza,

Mentre con la prima cercavo di fare tutto ciò che fosse consono a correre nella maniera più corretta possibile, con la seconda mi sforzavo di mantenere la giusta azione nel corso non solo di pochi istanti, ma di tutta la gara!

Cercavo il giusto compromesso tra ampiezza e frequenza (cadenza) e la variavo a seconda sia della situazione altimetrica, della superficie (alcuni tratti erano irregolari) e non ultima per ordine di importanza, in correlazione alla situazione tattica.

 

Altri due aspetti fondamentali sono stati; il primo la respirazione e in secondo luogo l’uso gli arti superiori. 

Mentre nel primo caso, tanto più l’esercizio che stiamo svolgendoaumenterà la sua intensità, tanto più la richiesta di ossigeno e di sangue richiesta dal nostro organismo sarà maggiore, questo perché per produrre livelli di sforzo maggiori, i nostri muscoli necessitano di più energia. 

 

Ecco perché correre in maniera rilassata permetterà ai nostri polmoni di espandersi meglio e quindi incamerare più aria e quindi i polmoni a loro volta ricavarne l’ossigeno necessario. 

 

Ma lascio ora la parola al Tecnico Federale Loredana Ricci:


‘’Spesso la nostra attenzione ricade sul cronometro oppure sui km da eseguire trascurando aspetti fondamentali della crescita sportiva dei nostri atleti. 

Un aspetto fondamentale che non va trascurato è l'importanza della respirazione. 

Molti atleti non hanno una buona resistenza (è come correre sempre con il freno a mano) da qui l'idea di inserire nelle mie sedute di allenamento esercizi mirati per migliorare la respirazione. 

Punto primo la respirazione è un'attività muscolare.

Possiamo sviluppare la gabbia toracica in ampiezza o in frequenza come durante la corsa.

Il diaframma riveste un ruolo decisivo nella respirazione per questo il programma di esercizi proposti prevedono esercizi che partono dal diaframma. 

Le sedute previste sono due a settimana gli atleti effettuano prima la respirazione addominale, poi la respirazione toracica a seguire quella clavicolare. 

Dopo circa tre settimane si passa agli esercizi respiratori da eseguire durante la fase di riscaldamento, con il tempo si potranno sviluppare anche durante le sedute di potenza aerobica.

 

Il programma di Francesco De Santis (due migliori prestazioni italiane nei 500 e 600 allievi) prevede esercizi di respirazione prima di ogni competizione.’’


Poi ricollegandomi al secondo aspetto sopra citato, l’utilizzo delle braccia, esse sono in stretta correlazione con le gambe, giacché immagazzinano e rilasciano energia permettendoci di cambiare ritmo al momento giusto! Sono il nostro motore, coadiuvate insieme alle gambe ci danno quella propulsione in più! 

 

Poi non ultimo il fattore mentale! In gara ero concentrato sui miei avversari e non avere la distrazione di controllare il mio dispositivo, mi permetteva di concentrarmi al massimo quindi non solo su tutti gli aspetti sopra enunciati ma sul vivo della competizione!

Facevo caso alla respirazione del mio avversario e a come correva, anche se questo non implica direttamente che il nostro avversario sia in reale difficoltà, lo dimostra Emil Zatopek che non aveva una azione di corsa stilisticamente bella a vedersi ma possedeva grandi capacità di cambiare ritmo in qualsiasi momento e vincere quindi tre medaglie d’oro alle Olimpiadi… 

 

Applicazione pratica per chi vuole provare a allenarsi senza dispositivi gps:

 

Ecco quindi riportato un primo esempio di come ci si possa allenare bene pur senza portare con noi un dispositivo dotato di tecnologie sofisticate.


I recenti dispositivi archiviano gli allenamenti in una sorta di database con tantissimi dati, quello che faccio io, è di tenere un diario cartaceo dove annoto sopra nel corrispettivo giorno di allenamento, dati che riguardano soprattutto le sensazioni percepite di volta in volta, questo mi permette di personificare ancora di più il mio programma di allenamento.


A mio parere annotare sulla carta in prima persona i nostri allenamenti sia il metodo di gran lunga efficace a ricordarci di ogni particolare e dettaglio che altrimenti con altri mezzi non sarebbe possibile.


Sotto riportato un esempio di una settimana di allenamento per chi volesse approcciare a questo metodo:

 

    1. Martedì: Fartlek o prove ripetute (dispositivo Gps)

2. Mercoledì: Corsa facile (cronometro normale)
3. Venerdì: Corsa media (dispositivo Gps)
4. Domenica: Corsa facile (cronometro normale o Gps)

 

Vi consiglio in oltre rispetto alla sola archiviazione dei dati che avviene in maniera automatica con le varie applicazioni di tenere e annotare i vostri allenamenti in un diario apposito dove annotare poche ma semplici nozioni: 

 

Allenamento effettuato: es: 4km Riscaldamento + mobilità articolare + 4 allunghi + 6 x 1km recupero 2’ da fermo, + 5’ Defaticamento 

 

Tempi realizzati: es 4’30’’, 4’32’’, 3’31’’ ecc..

 

Tempi di recupero: es 1’59’’, 2’02’’ ecc… 

 

Tipologia del percorso/luogo : Es: pista, strada 

 

Sensazioni percepite: Mi sentivo particolarmente bene / mi sentivo stanco 

 

Note aggiuntive: Es: rispetto la scorsa settimana, o rispetto a un anno fa, i tempi sono migliorati!

 

Speriamo che l’articolo vi sia piaciuto e che possiate trarne tanti spunti interessanti per i vostri allenamenti.

 

 

I Tecnici

 

Luca Parisi

Loredana Ricci 

 

Commenti

  1. Ottimo articolo! Grazie ragazzi

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  2. Articolo veramente interessante, tutto quanto scritto, corsa senza cronometro, respirazione, corsa “fluida “ , tutto da provare e sperimentare, chissà, magari con la vostra guida! Complimenti, si vede che ogni parola scritta è espressione del sudore, dello studio e del sacrificio, ma anche della vostra grande passione!!!

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