Caldo pioggia, vento neve: "Non esistono condizioni sfavorevoli ma solo uomini arrendevoli"

 Roma, 15/09/2021

Siamo a metà settembre; la scuola è ricominciata e con lei, anche la routine giornaliera.

Le giornate iniziano ad essere piuttosto impegnative e stiamo ricominciando ad organizzarci con i vari incastri di orari. 

Riesco sempre però (o quasi) ad andare a correre anche quando il tempo non è dalla mia parte. Si beh, conosciamo tutti le stagioni ed i suoi cambiamenti di umore repentini. Purtroppo il clima sta avendo delle piccole mutazioni ovvero, la stagione primaverile e quella autunnale si può dire stiano quasi sparendo. Oramai si passa dal caldo dei trenta gradi al fresco dei venti o diciotto in 48 ore. 

Dopo lo stop di novembre scorso, ho ripreso da febbraio 2021 a correre come prima e se posso, ogni giorno. Amo la mattina quando l'aria è pulita, quando non trovi quasi nessuno e quando riesci a sentirti. Il periodo estivo, in pratica dalla chiusura delle scuole alla riapertura mi concedo delle corse mattutine. Mattutine nel senso che esco prima di andare in ufficio pertanto, dalle 6 o giù di lì. A quest'ora, specie con le temperature estive cerco di sfruttare anche quel pò di fresco "fresco" respirabile.

Si perché affrontare una corsa con il caldo è pesantissimo. Certo ho "provato" solo l'Italia ma come ben si sa, in certe settimane estive tra umidità e caldo pesante la situazione per noi runner (e non solo) è pesante. Come dicevo poco fa correre la mattina presto secondo la mia esperienza e, secondo quello che vedo sento o leggo in giro è la miglior cosa. Fondamentalmente perché la mattina il nostro corpo è fresco, bello riposato e quasi sempre più forte. Spesso assonnato ma ci sta... 

Questa estate in Puglia, durante le vacanze ho "assaporato" la corsa a 35°. Ebbene si; nonostante uscivo la mattina intorno alle 7.00 (anche prima) già faceva molto caldo ed, il tasso di umidità era talmente alto che solamente a fare due passi si grondava. E' stato pesante specie, dopo i classici dieci minuti, quelli che in pratica ti fanno da riscaldamento. Quelli che, una volta terminati ti danno lo sprint. Già durante la notte si soffriva il caldo poi, uscire fuori e sentirsi investita da quelle temperature era pesante più che rilassante. Cercavo ogni giorno di capire ed ascoltare la mia respirazione cercando di controllarla. I polmoni ogni volta che si caricavano di ossigeno "soffrivano" per via dell'aria troppo calda. Era come se bruciassero. Mi sentivo riempire di aria calda quasi bollente che, invece di aiutarmi mi abbatteva rendendomi stanca già dai primi kilometri. Sudavo molto e l'abbigliamento che avevo, nonostante fosse tecnico e di ottima qualità mi dava fastidio. Niente mi aiutava! Il primo giorno di corsa ricordo di essermi fermata a cinque kilometri.

Non ce la facevo, mi mancava l'aria poi, dai successivi cercavo di resistere concentrandomi su qualunque cosa possibile immaginabile per non pensare al caldo. Al termine della prima corsa mi sono fermata in un bar per la colazione e li, ho capito che forse avrei dovuto caricarmi di più energie le volte successive per poter affrontare il caldo. Sono solita andare a correre solamente con un caffè. così mi hanno insegnato. La mattina presto se bevo troppo o, se mangio non riesco a correre. Così prendo solamente un coffe poco zuccherato. In molti mi hanno ribadito che è sbagliato ma non ci riesco. In quella circostanza però uscivo di casa senza il caffè ma con un paio di biscotti al cioccolato. Mi hanno aiutato... tanto. La cosa bella è stata come sempre quella di assaporare e vivere con la mente e con il corpo i paesaggi vuoti in quelle ore. Quelli che amo di più, sgombri dai rumori giornalieri, dalla gente e dal traffico. Quelli che ti svuotano completamente.

Anche a Roma ho avuto esperienze di caldo pesante. Non di mattina perché comunque uscivo intorno alle 6.15 e le temperature non superavano i 25°, Pertanto, anche se molto umido non ho avuto difficoltà. Al contrario, quelle volte in cui non riuscendo la mattina ero destinata al tardo pomeriggio. Lì ho accusato nuovamente la molta umidità oltre che le temperature. Purtroppo la sera non ci riesco; un pò per le cose da fare in casa, un pò perché è buio e soprattutto perché dovrei mangiare prima o troppo tardi. Non è da me! 

E' successo, al contrario sempre nella mia città che ho corso con l'acqua. Si perché dovete capire che, se si ha la passione come dice il famoso detto: "Non esistono condizioni sfavorevoli ma solo uomini arrendevoli" non ci si arrende a due gocce d'acqua e, nemmeno ad un alluvione. Solitamente quando sento aria di pioggia o piove esco con le giacche apposite ultra leggere e ultra traspiranti. Loro ti riparano dal bagnarti ma resta il fatto che, l'acqua la senti uguale addosso, sui piedi e soprattutto in faccia. Cavolo se è fastidiosa li! E' come prendere piccoli schiaffi o piccole pizzicate sul volto.

Ricordo un giorno dovevo partecipare ad una maratona virtuale in quanto non possibile sotto pandemia dal vivo e, oltre che la pioggia dovevo per forza portare mia figlia con la bicicletta... Appena iniziato a correre si alzò un vento fortissimo mischiato a grosse gocce d'acqua. Io non potevo fermarmi perché ero geolocalizzata e cronometrata. Alessia aveva il kway ma poverina per lei è stata un'esperienza mista tra il tragico e il divertimento assoluto. durante la pedalata mi urlava: "Mammaaaaaaa non ci vedo più; le gocce mi stanno massacrando il viso e inizio a bagnarmi!" ed io che non potevo fermarmi le dissi: "Non importa pedala e continuiamo ad andare avanti, tra tre kilometri torneremo indietro". Spesso la vedevo ridere e divertirsi ma anche stringere i denti e socchiudere gli occhi. Ogni tanto cercava di sistemarsi il giacchetto per cercare di coprire il più possibile le gambe. mi gridava che se parlava o rideva l'acqua le bagnava la bocca. Premetto che tutto questo successe a marzo pertanto le temperature alle 10.00 di mattina non erano molto calde. Quella mattinata Alessia se la ricorda come se fosse stata vissuta al momento ed è contenta di raccontarla. Vuole rifarla e a volte mi chiede di poter venire con me quando è brutto tempo. Per lei è stata una splendida esperienza e lo è ogni volta anche per me.

Correre con la pioggia è particolare, non so come descriverlo; Misterioso, affascinante, divertente. In molti penserete che sia pazza ma, se ad ogni runner che sia maratoneta o solamente della domenica chiedete un parere sul correre sotto la pioggia vi dirà certamente che è un'esperienza soprannaturale.

Anche il mio Guru Michele Graglia me lo ha confermato in una intervista... "L'hai provato? Correre sotto la pioggia è spettacolare". E' una sensazione bellissima ascoltare i tuoi passi sull'asfalto o sul terreno bagnato. Sentire l'acqua sul volto e scendere sul collo. Certo; un pò più antipatico è il bagnarsi troppo ed avere le scarpe zuppe ma l'esperienza ne vale tutta la corsa. Ci sono volte che ero quasi sul punto di tirarmi indietro ma, indossando il mio giacchetto e le mie scarpe partivo ugualmente. Alcune volte già pioveva pertanto se peggiorava potevo scegliere di tornare indietro o comunque di accorciare la distanza. E' successo però di uscire con una bella giornata di sole o di tempo parzialmente soleggiato e ritrovarmi investita da un acquazzone o grandinata assurda. In questo caso la cosa è diversa perché non sei pronta; magari non hai il giacchetto impermeabile o non hai messo un cappello.

Qui la cosa è piuttosto complicata ma posso dire bellissima uguale. Rientrare zuppa ma essere contenta di aver comunque percorso i kilometri previsti non ha prezzo. Rientri a casa e la prima cosa di cui hai disperatamente bisogno (anche se è agosto) è la doccia calda. Ah, le docce dopo la corsa... Belle, rilassanti e che ti caricano nuovamente di energia. Quelle che come per magia ti allievano la stanchezza e i doloretti che hai sparsi qua e la per le gambe. Quelle docce che quando esci rimani in accappatoio almeno cinque minuti a sentire il tuo corpo che si rilassa piano piano. Anch'esse... inevitabilmente inevitabili.

E poi c'è lei; la neve! Aspetto con ansia quel momento... sarà dura ma sicuramente bellissimo.

Inoltre… sto cercando di preparare una 21k; ma che rimanga tra noi.

Pertanto, in conclusione a questo post nuovamente scriverò:

Caldo pioggia, vento neve: "Non esistono condizioni sfavorevoli ma solo uomini arrendevoli"


Passo e chiudo.

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