Passione libri

Roma,  

Ciao cari,

oggi voglio raccontarvi in breve tempo ovviamente la mia passione per la lettura. Sono sempre stata attratta; ricordo quando ero bambina la nonna paterna ogni tanto la domenica acquistava in edicola la settimana enigmista o qualche giornale settimanale e mi faceva sempre scegliere qualcosa da regalarmi. Ovviamente io sceglievo sempre Topolino e raramente buste sorpresa o gadget. Me lo ricordo ancora come fosse ieri. Una volta rientrate a casa bisognava poi nascondere le cose comprate a mio nonno altrimenti si arrabbiava per la spendita dei soldi. Il fumetto lo leggevo in pochissimo tempo ed ogni tanto rubavo anche quelli che leggeva papà come ad esempio Diabolik o Tex. Si mi piaceva passare il tempo a casa o in spiaggia leggendo. In Sardegna un'estate mio padre mi regalò un libro di poesie; tra l'altro autografato da uno scrittore (di cui non ricordo più il nome) che era li per promuoverlo. Ricordo di averlo letto in un paio di giorni anche se piuttosto complicato ma mi piacque. Ecco credo di essere sempre stata attratta dalla lettura e di ogni genere.

Dopo le scuole superiori, proprio appena diplomata  trovai lavoro come addetta call center a Roma, tra l'altro nella società che fu la stessa a licenziarmi assieme ad altri 1665 colleghi. Anche a scuola l'italiano mi piaceva tanto è vero che ero una delle poche a leggere sempre gli estratti più significativi riportati nel libro inerenti a scrittori o poeti. Certo; in età adolescenziale e a scuola la voglia è inferiore per il semplice fatto che l'autore non lo conosci a pieno e non lo scopri. Solitamente studi la vita, le opere principali e nemmeno senza leggerle tutte pertanto, a volte è difficile comprenderne il senso o il significato. Insomma la leggi senza "viverla" correttamente. Rimane il fatto comunque che i miei libri di italiano erano sempre tenuti bene e, a casa quando mi davano una o due pagine da leggere cercavo sempre di approfondire. Non si aveva la possibilità di navigare nel web bensì mi aiutavo con la vecchia e cara enciclopedia che ai giorni d'oggi purtroppo non si usa più. Il mio primo personal computer mi fu regalato proprio da mio nonno alla maggiore età.

Invece, quando ho iniziato a fare la pendolare per lavoro perché da Ladispoli dovevo recarmi a Roma per passare il tempo in treno leggevo. Ed ho iniziato davvero pesante perché non mi compravo i libri del momento o i più gettonati bensì, quelli di letteratura. E, se proprio vogliamo scendere nei dettagli quelli di letteratura vera, del 900 o antecedenti. Si, c'erano anche riviste o mensili vari ogni tanto.

Insomma si, la mia passione era quella di leggere i grandi narratori della letteratura italiana ed internazionale che a scuola non avevo mai approfondito. Quindi, ricordando l'esame della mia maturità e quello che avevo portato decisi di optare per il grande Primo levi. Portai proprio lui, agganciato alla seconda guerra mondiale e al Giappone. la mia tesina era ben fatta ed io soddisfattissima. Le opere di Levi non sono lunghissime e quasi sempre racchiuse in piccoli libri tascabili ideali da portare con te durante il viaggio. Sono di ottimo scorrimento pertanto comprai la versione pocket di "Se questo è un uomo" quello che tra l'altro portai alla maturità. Leggerlo dalla prima a l'ultima pagine è diverso che leggere solo gli estratti principale e fondamentali dell'opera. Questi sono libri e adesso lo posso confermare che andrebbero studiati e non solo citati. Purtroppo però quando si ha sedici o diciassette anni è tosta lo ammetto e i professori cercano di farti carpire il più possibile in poche pagine nella speranza che un giorno tu possa approfondire o ricordare per lo meno di cosa parlava, il significato nonché il periodo.! La testimonianza di Levi in questo libro spiega tutto l'avvenimento tragico vissuto nel campo di concentramento ed è mirato all'esperienza che lui stesso ha vissuto nel lager. Ovviamente non sto quì a parlare di lui (anche se mi piacerebbe!) ma, solamente a dirvi che questo tipo di narrativa mi ha appassionato fin dalle poche pagine che leggevamo in classe. Dei suoi libri non ne ho dimenticato uno, e sono tutti nella mia libreria. Me li mangiavo in tre o quattro viaggi e se volevo anche la sera prima di andare a letto. ogni settimana ne compravo uno. 

In quel periodo quando entravo in una libreria andavo diretta nello scomparto dedicato alla letteratura italiana, quella vera, quella intramontabile per vedere e acquistare libri di vario genere. Certo ogni tanto mi concedevo anche un libro new entry ma preferivo senza ombra di dubbio il classico.

Dopo Levi sono passata per quasi tutti gli Italiani comprando libri di Foscolo, Ungaretti, Machiavelli, Calvino, Pavese ed il mio preferito Pirandello. A volte prendevo le raccolte uniche racchiuse in un libro altre i singoli uno per volta. Spesso le edizioni venivano pubblicate in formato pocket, molto più comodo o altre, uscivano insieme a dei quotidiani. Pertanto dove potevo acquistare ad un buon prezzo lo facevo. Ricordo che mi fiondai il giorno stesso dell'uscita al giornalaio per prendere il libro per eccellenza (secondo me) della letteratura italiana: "La divina commedia" di Dante Alighieri.

Lo presi nel formato normale, rilegato e con copertina rigida ovviamente, il lingua originale con relativa prosa sotto. Ricordo che sul treno molte persone la mattina mi guardavano incredule perché giustamente non è da tutti i giorni vedere chi legge la Divina commedia alle 06.30 del mattino. La maggior parte dei pendolari dormiva oppure ascoltava la musica. Leggerla mi è piaciuto moltissimo e da allora quando uscivano in edicola versioni particolare o, addirittura in fumetti (che ad oggi sta leggendo mia figlia) le acquistavo. Di Dante ho provato anche a leggere altre opere ma devo dire che è stato piuttosto difficile. 

Come non leggere il Don Chisciotte della Mancia sempre alla ricerca della sua identità che sfida i mulini a vento per proteggere la sua amata. Oppure il Ritratto di Dorian Gray; personaggio che, per mantenere la propria bellezza in quanto ossessionato dalla stessa arriva a fare un sortilegio in modo da trasferire ogni segno della propria vecchiaia sul suo ritratto. Me ne viene in mente un'altro ma potrei citarne moltissimi e, posso garantirvi che solo a ricordare mi riviene la voglia di rileggerli. Dracula di Stoker: capolavoro pazzesco! E ancora 1984 di Orwell. Questi come tanti altri non faranno mai morire l'autore; mai! Anche la letteratura straniera mi appassionava infatti, lessi anche "Giulietta e Romeo" di William Shakespeare... e come non leggerla! Ormai non ricordo di preciso cosa ho letto, ma capisco di averlo memorizzato quando sento una domanda ad un quiz televisivo o, quando qualcuno nomina qualcosa. Insomma non so nemmeno quanti libri ho sparsi in giro. Attualmente non so più dove metterli. Raramente compro classici letterari, forse per mia figlia in versione "bambini". Diciamo che leggo di tutto ora dalle biografie ai saggi, dal romanzo horror a quello d'amore dagli umor agli sportivi.  Ho acquistato anche un libro sulla danza ed ho intenzione di prenderne anche uno sullo yoga. Ho anche assaporato alcuni libri di poesia o piccole novelle. Ecco, ultimamente sto leggendo molti libri dedicati alla corsa. Non a caso avevo dedicato uno dei miei post all'ultra maratoneta Michele Graglia dopo aver letto il suo libro. Mi piace documentarmi e scoprire questa nuova passione. 

Amo leggere anche i fumetti e, li ho riscoperti con mia figlia cercando di trasmetterle la stessa passione. Appena ha imparato a leggere ho iniziato con il classico ed immortale Topolino per poi passare quest'anno che, in quarta elementare ha iniziato a studiare il sommo poeta alla Divina Commedia a fumetti. le è piaciuta moltissimo perché ambientata ai tempi attuali. E' stato divertente leggere Dante che con lo smartphone chiama Virgilio.

Chiudendo il post spero di avervi trasmesso voglia di leggere soprattutto a quel "pubblico" adolescenziale che oggi come oggi della lettura non conosce e non vuole conoscere nulla. Ormai a scuola si studia in modo diverso e, quel poco che si scopre dei grandi scrittori non viene mai approfondito perché la passione ora sta nei social. 

Ho avuto modo di assistere ad una lezione in dad causa pandemia della maestra d'italiano di mia figlia su Dante. Non lo spiegava: lo raccontava ed era bellissimo. Trasmetteva ai suoi alunni e soprattutto a loro "portata" la storia di questo personaggio nonché della sua opera più famosa. Quando descriveva la sua vita ed il suo capolavoro per eccellenza in poco tempo, citando le cose più importanti ma alla perfezione è stato emozionante. Ha saputo catturare tutta la classe me compresa descrivendo la sua opera più famosa come un viaggio bellissimo. E' stato li che Alessia mi chiese se avessi il libro per leggerlo. Vedete, quello che voglio cercare di spiegare è che esistono ancora insegnanti consapevoli che la storia, la letteratura e tutto quello che è nato prima di noi facciano parte delle basi e soprattutto della conoscenza di questo fantastico mondo. Loro cercano di trasmettercelo ma mi rendo conto che a quell'età anche io ero annoiata dai racconti ma li leggevo anche a forza se serviva. l'insegnante di inglese invece, per ricordare il giorno della memoria ha passato un piccolo estratto del Diario di Anna Frank. Diciamo che è stato in parte capito ma ancora non "interpretato" e "metabolizzato" come dovrebbe. Questo perché sono ancora piccoli. Ciò non toglie che anche in questo caso mia figlia era interessata alla vita di quella ragazza e sono sicura che più in la, come me vorrà leggere il suo diario. Le è stato letto in classe un intero libro di Agatha Christie e, a sua volta Alessia ha dovuto scrivere un giallo. Questo esercizio ha letteralmente aperto la sua mente nel raccontare scrivendo una storia e soprattutto cercando di trasmettere al lettore più sensazioni possibili. 

Adesso purtroppo no.. Non vedo più un ragazzo leggere sulla metro o in spiaggia. Viviamo (me compresa) con i telefoni davanti gli occhi. Chi per socializzare, chi per lavoro e chi solamente per fare foto. Questo io sto insegnando a mia figlia: Si gli smartphone esistono; fanno e faranno parte della nostra vita sempre più ma bisogna far viaggiare la nostra mente anche attraverso i libri. Sono loro che la aprono, la rilassano e la acculturano facendoci "scollegare" dal mondo esterno.

Ad oggi appena ho anche solo cinque minuti leggo. Non ho posti preferiti e nemmeno orari; posso stare in spiaggia, a casa o quando potevo anche in ufficio. Vi lascio con una foto scattata proprio pochi giorni fa in Abbruzzo, la stessa tranquillità e spensieratezza che vedo in lei la trovo quando leggo un libro... Bisogna leggere

Passo e chiudo.


«Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.»

(Dante Alighieri)


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