40 e sto!


Roma, 18/12/2020


Starete pensando se le candeline le ho spente davvero soffiando come solitamente si fa. Ebbene potete stare tranquilli perchè essendo ancora perseguitati dalla pandemia del covid-19 qualcuno consigliava di spegnere le candeline con un ventaglio o con la mano onde evitare spargimento di possibili batteri sulla torta. Beh, io le ho spente proprio con quel cartoncino sotto la mano destra rispettando ogni regola.
Purtroppo ci siamo ridotti anche a questo ma, mi sono voluta far immortalare con la classica foto che ormai da quaranta anni mi accompagna ad ogni torta. Ho anche quella della colazione (in questo caso ho soffiato sulla candelina) e della cena.
Certo se mi domandate come avessi voluto festeggiare il mio compleanno non risponderei stando a casa. Il mio desiderio e credo, il desiderio di tutti i milioni di compleanni del 2020 era quello di organizzare una grande cena ed un viaggio; un'occasione per invitare tutte le persone, amici e colleghi che hanno occupato un posto nella mia vita in una bella festa elegante. Purtroppo non si è potuto.
I locali e ristoranti ancora oggi hanno l'obbligo di rimanere chiusi la sera mentre, i bar dalle 18:00. Quindi non si poteva fare nemmeno un aperitivo.
Tra l'altro nemmeno a casa in quanto le disposizioni prevedono un massimo di sei persone togliendo il nucleo familiare.
Ogni anno il giorno del mio compleanno sto con la mia famiglia; mamma mi prepara la torta e si festeggia così. Ho sempre voluto rispettare questa tradizione ed, anche quest'anno i miei sono venuti a Roma e, a casa di Luca (mio fratello che si è occupato di organizzare tutto) abbiamo pranzato insieme.
Poi, solitamente la sera stessa o il giorno dopo mi vedo sempre con qualche amico per un aperitivo o una pizza ma quest'anno ho voluto far contenta mia figlia organizzando un'altro pranzo (tema fenicottero) con gli amici più stretti e le relative bimbe ormai migliori amiche di Ale.
Non mi andava di preparare così, il mio pranzo è stato a base di sushi ordinando tutto quello che si poteva ordinare da asporto... E' stato carino e alla fine siamo stati bene tutti. 
Ecco i miei quaranta sono andati così, spegnendo per due giorni candeline dalla mattina alla sera e avendo vicino "virtualmente" tutte le persone che mi vogliono bene.
I social sono stati riempiti di auguri a tal punto da non essere riuscita nemmeno a ringraziare ognuno di voi. il mio telefono colmo di messaggi.

Se dovessi raccontare il mio ultimo anno da trentenne prima di soffiare le quaranta candeline adesso lo descriverei come un trailer. Ma non uno qualunque ad esempio commedia o romantico, uno di quelli che ti tengono attaccati allo schermo per tutto il tempo e ti fanno venir voglia di andare subito al cinema per vedere il film. Beh si, insomma secondo me il giusto tipo sarebbe quello d’azione.
Ma è ovvio che anche qui parliamo di un’azione vera;  un trailer che parte con una musica tranquilla, facendo scorrere alcune immagini che a primo impatto sembrano non dare alcun messaggio avventuroso, complicato o di azione ma che poi, iniziano a scorrere velocemente dando l'idea di una corsa contro il tempo, scoppi vari e competizioni di ogni genere con una musica che aumenta di ritmo sempre più per poi finire lasciando le immagini restanti solo con dei grandi boati o come nei film veri delle esplosioni. Un mix tra azione e suspense insomma.
Non so se rendo l’idea.
Io per come colonna sonora sceglierei “Walk On Water” dei Thirty Seconds To Mars; mi piace questa canzone e so anche suonarla con la chitarra. Tra l'altro è stata di apertura per il saggio spettacolo che facciamo con la scuola di danza del 2018. 
Comincerei con dei titoli iniziali, magari delle frasi per me storiche e famose. Ad esempio delle citazioni di personaggi famosi e, nel frattempo farei scorrere qualche fotografia  in stile vecchio negativo. Mentre la colonna sonora parte comincerei con i primi dell'anno quando tra una serie di circostanze mi sono trovata a passare un bel periodo che poi, causa pandemia si è dimostrato essere un vero e proprio inferno. Ecco proprio li passerei qualche immagine o ricordo di quei pochi momenti sempre accompagnati da frasi o perchè no anche da sms.
Continuerei con tutta la fase di lockdown pertanto con me stessa che cercava di non mollare sfidando il periodo critico a suon di ginnastica, hobby e giochi da inventare per passare il tempo con mia figlia. Il lavoro in smart working, il cambio di azienda. Insomma da qui le immagini iniziano ad andare più veloci contenendo i momenti più importanti che ho voluto immortalare con degli scatti. Già perchè non vi dimenticate che avendo la passione per la fotografia, io cerco di fermare il tempo su ogni momento o situazione che mi circonda. 
Scorrendo, arriverei fino al punto che io chiamo "giro di boa" dove ho iniziato a correre per sfidare me stessa, la mia resilienza, il mio fisico e soprattutto per svuotare la mente perchè vuoi o non vuoi sfido chiunque ad esaurirsi stando sempre in casa davanti un pc e soprattutto cercare di risolvere situazioni strane che ti segnano pur essendo cazzate.
Corri e corri... ho iniziato a stare bene, soprattutto a resistere e, aggiungere ogni giorno un tassello al mio puzzle come se stessi creando un percorso senza avere mai un traguardo perchè nella corsa non ce ne sono secondo me tranne, che a seguito di una maratona.
Quindi il mio trailer continuerebbe con l'estate, la possibilità di andare al mare e la pandemia che stava piano piano regredendo. Eravamo tutti speranzosi di farcela e di aver raggiunto la fine di questo incubo.
Passano a questo punto immagini o video dell'estate, degli amici che mi hanno ascoltato e supportato in tutto, della famiglia e delle mie mattinate di corsa fino ad arrivare a settembre quando, dopo la mia settimana milanese i contagi ricominciano a salire. La seconda ondata sta per tornare!
La scuola che nonostante tutto deve ripartire, il lavoro che aumenta di pari passo ai miei rodimenti... e la paura.
Però stavo bene, perchè si poteva uscire, si poteva andare in giro e soprattutto ero riuscita a ingoiare quegli ossi di pollo dei mesi precedenti metabolizzandoli senza più portare rancore. Insomma sembrava essere ritornata la vita di sempre. 
Pertanto proseguirei e, chi conosce quella canzone sa che ad un certo punto si "rilassa" mettendo degli attimi di buio accompagnati da foto fino al 6 novembre quando, per una serie di circostanze a me e credo a tutti gli altri non note mi hanno portato al ricovero ospedaliero a seguito di una crisi epilettica.
Premetto che non ci ho mai sofferto e, da quello diagnosticato non ci soffro ma così è andata.
Evidentemente, come confermato il mio cervello quel pomeriggio ha avuto necessità estrema di spegnersi proprio come un computer o ancor meglio un server fa quando ci sono problemi. Non ho altre spiegazioni e, essendo un'informatica l'unica più che si avvicina al mio tilt è questa.
L'alternativa è e può solo che essere il riavvio del sistema; il classico off/on.
Dopo dopo la corsa mattutina e la mia giornata solita, all'uscita di scuola mi sono accasciata al suolo davanti tutte le persone che si possono trovare li come una pera cotta. Potete immaginare da soli! Da li il ricovero e tutti gli accertamenti possibili.
Ho foto anche di questo quindi, nel mio trailer quando la musica aumenta di intensità dopo il buio  dell'incidente riprenderebbe con le foto dell'ospedale fino all'uscita e la volontà di resettare definitivamente tutto quello che può avermi provocato questo.
Non so ancora come spiegarlo ma secondo me è più che certo che, quello che ha fatto scattare questa necessità è stato l'ultimo anno e cioè il maledetto 2020.
Ecco, finirei con me adesso; quindi me che ricomincia piano piano l'attività sportiva portando già a termine un'altra piccola maratona. 
Me che dedica meno tempo davanti al pc e soprattutto davanti il telefono.
Me che "sfancula" tutto ciò che è stato inutile e deludente questo anno lasciando posto a quello che conta davvero.
Mi sto riprendendo e, a distanza di un mese posso dirvi che sto quasi ritornando in me.

Le ultime immagini del mio trailer saranno i sottotitoli con i vari ringraziamenti e, in questo caso io per essere sempre la Laura diversa da tutto e tutti ringrazierei sia quello che ho perso sia quello che ho guadagnato.
Ad esempio persone o amici spariti nel nulla senza una motivazione e, al contrario altri trovati. Già perchè tra il mio quarantesimo compleanno e il mio stato fisico degli ultimi due mesi le persone che mi sono state vicino non riesco nemmeno a contarle. Vuol dire che di buono qualcosa ho.
Come ho scritto già sui social, avrei voluto ricevere auguri o sms ad esempio di "Ciao come stai" da alcuni ma ne ho ricevuti tanti altri da persone che ho riscoperto essere fantastiche.
Non smetterò mai di ringraziare oltre che la mia famiglia (a cui ho fatto prendere un bello spavento) anche quelle due sante di Ilaria e Chiara che, il giorno del mio tilt mi hanno soccorso nel migliore dei modi riuscendo anche a non far vivere nulla alla mia piccola. Loro si sono preoccupate di me in ogni cosa e sono del parere che gli devo quasi la vita.
Ecco adesso, ragionando mi rendo conto di aver capito che le persone che ti vogliono bene non vogliono mai qualcosa in cambio. 
Ce ne sono altre invece che rimangono nascoste, non sapendo che sono considerati inutili o come mi dicono alcuni "senza palle" e fanno finta di sapere che ti sia successo qualcosa di grave o che, magari è il tuo quarantesimo compleanno.
Il mio cervello con un piccolo defrag dopo il reset ha cancellato i piccoli spazi vuoti occupati da molte cose e persone per dedicare terabyte di spazio ad altre molto più importanti.
Dicono che a quarant'anni si matura del tutto e secondo me questo è uno dei primi passi perchè mi sono resa conto che nella vita le cose importanti non sono cose!

Ecco finirò con un grazie enorme e con la mia foto preferita del 2020 che forse è stata quella all'origine di tutto.

Nella speranza che il 2020 si chiuda nel migliore dei modi per tutti io, rifiuto e vado avanti.

Passo e chiudo.





Commenti

  1. Le persone che ti vogliono bene ti stanno vicino nel momento in cui hai maggior bisogno. Inutile portare rancore a volte basta solo lasciar andare e tutto si sistema. Auguri mamma maratoneta !!!

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  2. Tu sei entrata nelle nostre vite in pinta di piedi.. con quest'aria da cazzona che nasconde un mondo!! Sono io che devo a te la forza per avermi aiutato a fare qualcosa che forse non avrei mai fatto.. la vita è una Laure!! Un abbraccio

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