Il Mio Dress Code...


                                                           Roma, 27/10/2021

Da molto tempo, 


anni per l’esattezza l’abbigliamento sportivo è una delle cose che più amo del mio essere io. Certo con esso anche il casual; ma casual sportivo perché oggi come oggi il casual può anche essere da tacco 12 e rossetto rosso matt fin dalle prime luci del mattino!

Lo trovo un po’ complicato da spiegare ma, fin dal periodo adolescenziale ogni volta che potevo indossavo una tuta. Ah, la mia prima tuta e chi se la ricorda più? Forse della Fila o la vecchia Leopard oppure della Champion! So solo per certo in quanto uno dei miei più grandi difetti è quello di saper ricordare e di avere una memoria quasi perfetta. Sottolineo difetto perché non sempre va a mio favore; si cioè, quando magari non vuoi ricordare ricordi eccome e fin troppo. 

Ecco; dovrei lavorare di più sul fatto che, se una cosa proprio non riesco a dimenticarla devo imparare a passarci sopra. A volte quando parlo con i vecchi amici di quello passato anni prima li lascio quasi sempre a bocca aperta perché non si aspettano mai che addirittura riesca a ricordare o a ripetere discorsi esatti o battute fatte in maniera precisa o, come dicono loro “alla lettera”. Si lo so è strano e spesso è anche questione di attrito perché succede che alcuni non ricordano proprio nulla e ti dicano: “Ma a me non sembra di averti detto questo”... si beh quelle cose che, se ti ci impunti potresti “mettere in trappola” in molti ma non è il mio caso perché vuoi o non vuoi alla fine poi mi incolpo per il fatto di essermi ricordata tutto e chiudo sempre il pensiero con: “E vabbè, ti hanno preso per culo pure questa volta!”.

Torniamo però al discorso del post in questione, questi frammenti magari li inserirò in un altro. 

Dicevamo; ho dei “dejavu” che però, non sono proprio tali in quanto quest'ultimi si basano su un fenomeno psichico che ci fa credere di aver vissuto un momento ma non lo è. Li chiamerei più dei “flash” dove mi rivedo a passeggiare con la mia amica di classe Claudia lungo Viale Italia con la tuta grigia felpata. E ricordo quanto era comoda quando ti sedevi sui muretti lungo mare o, su un marciapiede sotto casa a chiacchierare. Bellissima quando salivi su un motorino e non dovevi preoccuparti di nulla. E ricordo moltissimo quanto ci mettevo poco a prepararmi rispetto alle altre. Si perché io non mi sono mai truccata in vita mia o meglio, ogni tanto tipo matrimoni, cene, feste insomma per occasioni varie si ma, per la vita di ogni giorno, compresa quella lavorativa proprio no a meno che non sia talmente inguardabile quella mattina da aver bisogno di una ritoccata ad ogni costo! Come rispondo ad amiche o conoscenti: “Bhè, io la vedo in modo positivo nel senso che; non ci metto due ore per truccarmi e, chi esce con me vede me...” insomma avete capito no? 

Pertanto, ricordo che non era solamente il fine settimana ma, spesso tornavo da scuola e mi cambiavo per uscire perché io stavo bene in tuta e al naturale senza troppe acconciature o ritoccate. Papà o zio mi dicevano sempre specialmente sotto le feste: “Vedrai che poi quando trovi il ragazzetto cambi ed inizi a vestirti da donna!”... Ad oggi, con l’esperienza, posso dire che erano i “ragazzetti” a cambiare o meglio, ad adattarsi al mio abbigliamento. C’era chi magari chiedeva di vestirsi bene per una cena o uscita tra amici... ma io proprio non ce la facevo. Se era una pizza a casa di un amico ma perché indossare tacchi, vestiti e truccarsi?

Lo so per molti non è concepito questo. Ho conosciuto persone alzarsi la mattina e passare due ore in bagno a truccarsi e vestirsi solamente per scendere a prendere un caffè e poi ritornare in casa per rimanerci fino al giorno dopo. Donne che non uscivano e tuttora non escono di casa se non truccate o come dico io "Messe a punto". Questo per me è strano perché secondo il mio pensiero chi fa così non  vuole apparire per quello che è. Io sono una di quelle che se devo scendere al bar a prendermi un caffè e sono in tuta specialmente in estate non metto nemmeno le scarpe! Bensì esco in infradito... Sono la Laura che in questo periodo ormai, da sette mesi vive perennemente dentro una comoda tuta dal lunedì alla domenica. Si perchè non devo andare a lavoro in quanto ancora in smart working, non ho feste, cene, matrimoni o chissacchè... Insomma posso farmi la serata o un'uscita diversa e quindi vestirmi in base al contesto ma il 99% del mio tempo sto in tuta. Invece ad esempio c’è una delle “vicine” di palazzina che giustamente nei mesi di carcerazione ho imparato a conoscere che, solamente per studiare o ripassare gli esami universitari la mattina passa almeno cinquanta minuti davanti lo specchio per truccarsi... poi, le successive sei ore sta seduta alla scrivania. Ma come scrivo e dico sempre, potrei essere io la strana! E non è come dicono in tanto: "Non prendersi cura di se" perchè io ho cura e come di me stessa; faccio sport ogni giorno, curo il mio fisico con le migliori creme o oli. Adoro essere sempre profumata anche sui capelli che ovviamente tratto come se fossero figli, con i migliori prodotti e mi coccolo quando posso con spese pazze solo per avere il meglio.

Da quando ho iniziato a correre ad esempio, il mio guardaroba si è praticamente trasformato! O meglio, il mio armadio ha fatto un bel pò di posto ad abbigliamento da running e, ovviamente abbigliamento  sportivo. Ho comprato con i saldi durante il periodo del covid anche cosette carine però ma sono sincera, forse indossate tre o quattro volte: ad una cena, ad una comunione o ad un compleanno!


Questa foto ironica l'ho pubblicata un paio di settimane fa sul mio profilo instagram proprio quando ragionavo sul fatto che il mio armadio fosse totalmente cambiato solamente a guardarlo. Non vi spaventate perchè comunque sono piena di scarpe bellissime e con tacchi moooooolto alti in quanto donna nel dna e, come tale amante delle scarpe. Idem con patate anche per quanto riguarda le borse anche se la mia preferita è il classico zaino sportivo dell'Eastpak che cambio ogni anno di colore ma che, ogni anno è sempre lui! Capiente, impermeabile, comodo e adatto ad ogni occasione perchè non mi piace ogni volta spostare tutto l'occorrente da una parte all'altra. Si finisce per dimenticare sempre qualcosa. Ultimamente adoro anche indossare il marsupio, sarà che con la corsa ho imparato a conviverci e ne ho comprati un paio.
Quindi, prendo gli sportelli del mio armadio troverete: in quelli in alto abiti "femminili" o meglio, quelli che comprendono pantaloni, gonne, giacche e abiti di vario genere ed eleganza. Ne ho di ogni tipo ma, assolutamente tra loro non ci sarà mai un tailleur; Li odio è l’unico che abbia indossato è stato voluto per forza dalla mia ex insegnante di inglese alle superiori quando, per lo stage in crociera dovevo stare alla reception. Ricordo che con mamma avevamo girato mille negozi per trovarne uno che mi piacesse ma niente. Alla fine il classico nero giacca e pantalone senza dimenticare la squallida camicia bianca! Anche per essa ho l’esperienza di uno spettacolo di danza in cui obbligatoriamente ho dovuto indossare una camicia bianca.
Ecco diciamo che io le camice non le adoro particolarmente. Quelle poche che ho non sono certamente classiche o bianche e soprattutto non le vedrete mai dentro un pantalone o una gonna!
Forse raramente.

Proseguendo e scendendo poi più in basso ecco il resto  dell'abbigliamento "comodo" che insosso sempre; Tute, felpe, leggins (per correre, per ballare, per uscire e per stare in casa), giacche antivento, antipioggia antitutto, maglie da running per il freddo, per il caldo, per l'autunno, per la pioggia, termiche, traspiranti, fasce, guanti, calze, pantaloncini di ogni genere, e scarpe! Quanto adoro le scarpe da ginnastica! E non è che non ne abbia con il tacco anzi... Mamma quando le vede ancora esclama: “Mamma che tacchi ma come fai?”. Si perché poi bisogna saperli anche portare ed io decisamente e con grande orgoglio posso dire di saperli portare alla grande. E questo ovviamente non è perchè sono io convinta ma perchè me lo hanno detto in molti: "Certo Laura nonostante stai quasi sempre in tuta o jeans sai portare proprio bene i tacchi".

Concludo che di decolté, tronchetti, sandali di vario genere e stivali (perché io amo gli stivali) ne ho abbastanza.

Nike, Adidas, Fila e da running perchè anche quelle iniziano ad avere il loro spazio nella mia scarpiera. Fino a marzo quando mi facevano battute sulle cose che potevano regalarmi chiedevo sempre che con un libro sarei stata felice... Non mi interessa il genere, l'autore o la tipologia; io leggo ogni cosa da Dante a Pirandello per poi passare da De carlo a King. Adesso però, oltre al libro io chiederei un paio di scarpe da running o un bel completo da running. 

Per capirci insomma, sono una di quelle donne che se esce a fare shopping è perchè vuole comprarsi una nuova tuta o un nuovo paio di Nike. Non credo sia una malattia anzi, in molti hanno sempre detto: "Magari fossero tutte come te così sportive e alla mano!". Si perchè vuoi o non vuoi lo sportivo piace e non solo a livello di comodità. Credo anche in quello personale perchè gli sportivi sono (sempre secondo me) più alla mano, più schietti e forse, come lo è per me lo è per molte altre persone. Amano fare ogni cosa è osare sempre senza tirarsi mai indietro. Non hanno uno standard da seguire e non amano essere qualcun altro. Un pò come dire: "Dove li metti stanno" oppure "Stanno bene con tutto". Esatto!

Noi stiamo bene dappertutto e con tutti. Sia in un ristorante di lusso (vestiti bene) che in una trattoria. Non ci preoccupiamo per primi su cosa mettere ad un evento o a che ora alzarci per truccarci. Sono del parere che chi vive sempre al contrario di come vivo io non si senta a proprio agio in determinate occasioni. Basta pensare ai manager che dicono di star bene ovunque ma poi preferiscono andarsene sempre a cena fuori con i colleghi o i scelti prediletti (magari di 15 anni più giovani) per provare l'ebbrezza del divertimento mancato che non hanno avuto piuttosto che farsi una carbonara in tuta tra amici. Ed il bello è che non fanno che promettere o fissare miliardi di appuntamenti a destra e manca per poi lasciar stare. Persone che dicono: "La tuta dell'Adidas, la mia preferita" ma che poi girano per Roma in camicia fino a tarda sera con un bicchiere di vino come cretini su un monopattino... Ma giustamente stanno in camicia e con un bicchiere di vino perché loro di grado superiore rispetto agli altri. Preferisco mille volte la genuinità, la schiettezza o sincerità chiamatela come volete. certo, spesso l'essere troppo diretta come lo sono io genera dei malintesi ma arrivati a quasi quaranta anni ho imparato che è meglio essere così. Ho avuto esperienze negative con la sincerità di alcune persone che ancora non me ne capacito. Con alcune ho troncato addirittura ogni tipo di rapporto, con altre invece aspetto il momento giusto... Anche perchè come già citato all'inizio, uno dei miei più grandi difetti è quello di non dimenticare pertanto mi rifarò quando ce ne sarà occasione. Il tempo e ormai nel 2020 le chat whatsapp sono alleati perfetti quindi, non vado di fretta!

Tornando a noi; è difficile anche trovare chi apprezzi l’abbigliamento comodo o sportivo. Ad esempio, se apri il discorso con i miei genitori o con alcuni dei miei colleghi ti dicono che la tuta è per state in casa la domenica. Ad esempio mamma e papà la mattina appena si alzano si vestono e, se stanno in casa rimangono in tuta. Non ricordo di averli visti mai indossare una tuta, forse papà ultimamente ma mamma proprio mai!

Lei dice che la tuta ingoffa, non slancia e ti ingrassa... e credo che come lei in tanti la pensino così. Per farla breve la tuta secondo loro è il classico abbigliamento per praticare sport o per stare in casa quando si ha il raffreddore o l'influenza. Io nemmeno alle scampagnate o quando dovevo gareggiare nel taekwondo li ho visti in tuta. Al massimo in jeans ma con la camicia! Non parliamo poi dei nonni... Mia nonna paterna non ha mai indossato un pantalone nemmeno con la neve. E non è che stava solo in gonna; lei indossava la gonna senza calze anche a febbraio perchè la donna secondo mia nonna doveva essere donna pertanto stare in gonna. Si alzava la mattina e si vestiva poi, se faceva freddo indossava i calzini di lana fatti rigorosamente in casa per scaldare i piedi. non credo di averla mai vista in pigiama. Ci teneva all'aspetto. Ora capisco perché mi chiedono sempre da chi ho ripreso perché nessuno lo sa.

Però devo dire una cosa, che ogni qualvolta mi sia vestita a dovere ho sempre fatto la mia figura e mai nessuno ha avuto da dire anzi... ho conosciuto persone che si preoccupavano di come mi sarei presentata ad un evento o responsabili raccomandarsi di indossare abbigliamento congruo... Bhè; anche in questa circostanza li ho lasciati a bocca aperta ed è una grandissima soddisfazione. E ancora più soddisfacente è essere piaciuti, essere stati a proprio agio e soprattutto essere stati invitati nuovamente; ma questo è solo un piccolo appunto. 

Comunque piace anche a me passare un pò più tempo del solito in bagno o davanti lo specchio ogni tanto per "farmi bella" che sia per un'occasione importante o una giornata qualunque. Ho i miei trucchi rigorosamente Dior o Lancome, ho le mie scarpe alte, basse, medie ed ho i miei vestiti elegantissimi o meno a seconda del momento. Si insomma, essendo donna anche io ho le mie fisse nei tempi per prepararmi e, anche io non so dove mettere le scarpe e le borse in casa ma, adesso che vi scrivo sto indossando la mia tuta preferita, forse la preferita di molti; nera, comoda e morbidissima. Ho portato mia figlia a scuola per poi andarmene a percorrere i miei circa dieci kilometri mattutini di corsa e, dopo la doccia mi sono vestita con il mio abbigliamento preferito. Uscirò con lei, andrò a passeggio con lei e forse, se mi va anche a farmi un aperitivo con lei.

“L’abito non fa il monaco” mi diceva nonna... Parole sante! Come ad esempio se apriamo il discorso tatuaggi. Che ve lo devo dire? Ho fatto il mio primo tatuaggio ad appena diciotto anni e per avere l’ok dei miei avevo dovuto disegnare per filo e per segno nella misura reale il disegno altrimenti non potevo farlo. Questo per il primo.... Quest’anno ho aggiunto alla mia persona il quinto. 

Anche per i tatuaggi potrei raccontare di tutto di più ma mi limito solamente ad un’esperienza che utilizzo come risposta o paragone quando ne sento il bisogno; Avevo un collega nella mia prima azienda, tuttora grande amico che in ufficio oltre che un curriculum vitae di 110 e lode in ingegneria, due lingue parlate e scritte perfettamente era di una professionalità unica è sempre ben visto. Una sera (premetto io lo sapevo e non ci ho mai visto nulla di male), un ex team leader (uno di quelli diventati tali chissà perché e, che ora ovviamente si occupa di vendere porta a porta prodotti per la casa) lo vide suonare in un pub in un gruppo punk. Ovviamente con cresta di colore verde, e tatuaggi dal collo alla caviglia. Premetto che il mio collega in ufficio veniva sempre pettinato bene e con la camicia a maniche lunghe, inverno ed estate e non c’era nessuno che mai si fosse lamentato perché perfetto in ogni cosa ma... visto dopo quella sera da molte persone come il pazzo, tossico, ubriacone e poco di buono del gruppo. 

La morale della favola la lascio a voi... perché purtroppo ancora ci sono persone che criticano e fanno giudizi senza sapere e soprattutto senza vedere oltre una cravatta. Mi riferisco a chi pensa ancora nel 2020 che, se hai un tatuaggio sei in automatico un drogato e pertanto non puoi ne avere un titolo di studio o un lavoro. Oppure quelli che, se bevi una birra sei un alcolizzato o ancora se divorzi è perché hai l’amante. Ognuno di noi è libero di esprimersi come meglio crede e di liberare il proprio essere se stessi in ogni modo. Parlo per me ovviamente. Ogni mio tatuaggio ha a che fare con un periodo ed evento della mia vita particolare. Nessuno saprà mai il significato di ognuno di loro perchè li ho voluti io ed esattamente li in quei posti ben precisi. Che vi piacciano o no rimarranno al loro posto. 

Pertanto secondo me io sono giusta così, vestita comoda quando si può e "bene" come dicono in molti quando si deve. So essere elegante e subito dopo una runner. Adoro tornare dall'ufficio e spogliarmi nei successivi cinque minuti dall'aver passato la soglia della porta di casa. Amo passare il sabato fuori stando in tuta e con lo zaino sulle spalle che contiene ogni cosa che voglio. Adoro poter stare seduta ovunque ed essere libera di correre in strada o in piazza all'improvviso se mia figlia apre una sfida. Amo prendere la rincorsa subito e fare una ruota all'aria aperta o, arrampicarmi su un muro per vedere il tramonto. Insomma non so se avete chiaro quello che voglio spiegare. 

Ora ad esempio, ho terminato la mia pausa pranzo, vado a prendere mia figlia a scuola e ritorno al mio tavolo di lavoro ma non devo preoccuparmi di cosa mettermi per uscire o per fare una riunione alle 17.00... Il mio abbigliamento sta con tutto come me... Non devo truccarmi ne tantomeno fare un'acconciatura. Devo solo scendere, prendermi un caffè nel mio bar preferito e raggiungere la scuola di Alessia. Tutto questo è parte di me, parte del mio vivere ogni giorno e non intendo cambiarlo per niente al mondo e quando gli amici mi vengono a trovare o decidiamo di uscire non si preoccupano mai su cosa indossare perchè sanno che con me non ci vuole lo smoking e sanno che non sono nemmeno da ristorante stellato anzi basta un tavolino ed una pizza per ridere un paio di ore. Ed io sono contenta così perchè ogni persona che mi ha conosciuto ha sempre apprezzato il mio non avere filtri ed il mio essere vera cosa che, oggi come oggi si paga caro prezzo.

Passo e chiudo.

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