...Signora mi faccia lo spelling per favore...

Il mio lavoro mi piace.
Anche se spesso vorresti scollegarti dall'ufficio e far viaggiare la mente fino ai Caraibi o giù di li. Si perché non sai mai la giornata come andrà, è sempre un terno alla lotteria.
A volte piuttosto tranquilla ma altre...
Combattiamo e scrivo al plurale perché siamo veramente tanti tutti i giorni con clienti di vario genere che chiamano per ricevere una determinata assistenza o informazione di vario genere.
Il lavoro del call center purtroppo non è facile come sembra, anzi a parer mio a volte è terrificante!
Io personalmente essendo molti anni di servizio ormai ho acquistato un bagaglio lavorativo quasi infinito, ma comunque in un modo o nell'altro, come la giri la giri è sempre uguale.
Purtroppo me ne rendo conto, solamente da quando faccio questo lavoro che chi ti chiama lo fa per risolvere un problema.
Io sono d'accordo con loro ma la cosa bella sta nel capirli, ascoltarli e soprattutto sopportarli con tanta tanta e dico tanta pazienza.
Si perché ti può chiamare lo straniero che non ha il permesso di soggiorno e lo vuole da te, o meglio ti chiede se glielo puoi mandare, oppure c'è chi ha ricevuto la bolletta del telefono o della corrente troppo alta e vuole spiegazioni, o ancora meglio chi è stata lasciata dal marito e vuole un consiglio.
Insomma mi sono spiegata? Un po' di tutto direi.
Il bello è che loro in ogni caso si aspettano sempre una risposata positiva, non accettano il "no" o il "vediamo che si può fare". Loro vogliono il "si" netto e coinciso senza troppi ma e troppi se.
Sembra assurdo ma è così.
Non sono mai soddisfatti e cosa molto fondamentale, non sono mai cortesi!
È difficile trovare una persona che alla fine ti dica "grazie lei mi ha risolto un problema, è stata davvero carina", questo non esiste credo non faccia proprio parte del mestiere.
Capita molto raramente.
Poi per non parlare di come vedono te che rispondi; ovviamente se stai prestando servizio per lo 0000 chiama R tu a loro vista sei un dipendente comunale pertanto rubi lo stipendio che pagano loro con le tasse, lavori poco o niente e pure male e soprattutto hai il posto fisso infinito e fai come ti pare un giorno lavori e 10 no.
Ma non è così in realtà perché mica siamo dipendenti comunali o dell'inps o eni.
Noi lavoriamo per l'azienda e l'azienda a sua volta partecipa a delle gare pubbliche per la gestione di un determinato servizio.
Che poi dico; la maggior parte delle volte lo sanno pure che non sei dipendente pubblico ma fanno finta di non saperlo e allora se ne escono con domande tipo: "Ma li in campidoglio signorina che tempo fa?", ovviamente come se io stessi lavorando nell'ufficio del sindaco o dal gabinetto.
Bha! Parliamo anche dell'inps, e che ve lo dico a fa? Chi non ha la pensione, chi l'ha persa, chi ha preso poco, chi non ha il cud, chi è disoccupato e persino chi vuole sapere quanti sportelli sono aperti in quella mattina alla sede o se c'è fila perché deve andare a lavoro.
Ma io che ne so?
Ma mica abbiamo la bella sfera di cristallo per verificare ogni cosa.
Ovviamente però se non puoi aiutarli tutto va storto e tu passi per l'incapace che sta li perché raccomandata.
Eh, se fossi stata raccomandata....
Sarebbe tutto stato più semplice o magari adesso avevo il mio ufficio la mia scrivania il mio pc.
E non come ora che devi fare a pugni per il posto, per il pc e addirittura il parcheggio della macchina. Mettiamoci anche la questione dei turni. Io ho una matrice lavorativa che va dalle 7 del mattino alle 24.
Quindi puoi attaccare in qualunque ora della giornata. Mensilmente escono su un file aziendale i turni e tu sei portata a seguirli.
Mica semplice. I primi tempi ad essere sinceri mi piaceva anche lavorare di sera.
Si perché i turni serali sono più tranquilli, c'è meno gente meno caos e soprattutto meno chiamate.
Di giorno non è così, ci sono servizi o campagne come le chiamano loro che tra una chiamata e l'altra non hai nemmeno il tempo di bere un sorso d'acqua.
Poi c'è il maniaco di turno che vuole sapere come sei vestita e se porti le autoreggenti o la signora di 86 anni che vuole compagnia la sera perché non le va di guardare la De Filippi in tv e non viene trasmesso niente di meglio.
Una volta la sera ci prendevamo le pizze e si cenava in ufficio con i colleghi in compagnia, oppure ricordo la sera della vigilia e il giorno di natale si portava il panettone e si faceva la tombolata.
Si devo dire che questi sono bei ricordi passati con belle persone.
Siamo credo più di un migliaio di dipendenti nella mia sede e in tutti questi anni di persone ne ho conosciute, ma che dire quelle con cui ho legato e ancora oggi guai se non le sento sono veramente poche.
Ma sono contenta perché sto accumulando molte esperienze e non solo lavorative.
Mi piace la mattina prendere il caffè con le colleghe o in 626 scendere a fumare in compagnia.
626 o ex 626 come la chiamano oggi, ma sempre la stessa cosa è; parliamo della classica pausa di un quarto d'ora che prevede il contratto nazionale delle comunicazioni e non solo quello per il distacco da video terminale ogni due ore di lavoro.
Che poi non è mai così perché le pause ci vengono assegnate dai tl (team leader) o chi per loro e, per non andare in contro a code di chiamanti te le giostrano un po' come vogliono.
Quindi ti ritrovi a staccarti dal pc dopo un ora di lavoro oppure dopo quasi tre.
Pero Vabbè ci si passa sopra anche perché se dovessi contestare ogni cosa che non viene rispettata sarebbe una guerra!

Tornando alla clientela stamane per esempio mi sono imbattuta in una signora a cui chiedevo di farmi lo spelling del proprio codice fiscale. Non ci crederete per una chiamata che sarebbe dovuta durare due minuti circa siamo arrivate a 16 minuti e tutto perché la signora insisteva a dirmi le città diverse dalle lettere che mi dettava.
:"codice fiscale per favore"
"Si f di Napoli"
"Signora scusi non ho capito f di Firenze o n di Napoli?"
"F di Napoli signorì"
Così allora l'ho fatta proseguire e ogni lettera era così... P di como o c di Torino.
Un via crucis, però tra una risata e l'altra ce l'ho fatta.
Bisogna pur ridere ogni tanto altrimenti è la fine.
Ce ne sono state altre migliardi di chiamate in cui avrei voluto togliere le cuffie e andarmi a prendere un caffè.
Oppure ora che ci penso ci sono i cittadini del sud che mi fanno morire dal ridere. Perché si sa al sud funziona tutto diversamente, tutto è facile e si risolve con un regalo o un favore o un po' di soldi.
Capitano spesso clienti che per ottenere la tessera sanitaria in quanto smarrita chiamano il servizio per cui lavoro adesso ma che in realtà fornisce solamente le modalità per richiederne un duplicato.
Non c'è niente da fare loro ti domandano:
"Signorì ma su che lei c'ha l'amico al piano di sopra mi faccia mandà la tessera poi vediamo va "
Oppure
"Ma signori lei non po fá niente con sto pc e mandarmi la tessera?"
O ancora
"Signori su detto tra me e lei se mi fa la cortesia poi mi dice quant'è"
Che ridere
Bhè su di loro bisognerebbe scrivere un libro a parte.
Comunque oggi è stata  una giornata tranquilla anche perché stiamo al 23 aprile e ancora non ho le psw per lavorare, quindi ozio tra una scrivania e l'altra affiancandomi a colleghi per ascoltare l'andamento delle chiamate.
A proposito oggi è il compleanno di Barbara, auguri bella!.

Detto questo io mi vado a
preparare qualcosa, stasera serata tutta per me...

Passo e chiudo


Commenti

Post popolari in questo blog

L’utilizzo dei dispositivi tecnologici nella corsa (a cura di Luca Parisi e Loredana Ricci)

Runner