Runner

Sono due mesi ormai che ho intrapreso la corsa... Anzi, a dir la verità è lei che ha intrapreso me.

Perché non si inizia a correre, è la corsa che ti inizia! 

Diciamo che il periodo è stato confuso un pò per tutti... diciamo che ho da raccontare, ma utilizzerò un nuovo post perché di raccontare su questo 2020 ne ho e pure molto. 

Il Covid 19, il famoso ormai lockdown che c'è stato ha segnato ognuno di noi. Ci ha cambiati, in parte rigenerati. C'è chi è rinato, chi è più triste di prima, chi ha mollato tutto ed ha cambiato vita, chi si è comprato un amico a quattro zampe solo per poter uscire quando non si poteva. Chi si è perso e sta cercando di ritrovarsi. Io non lo so come sono diventata, cambiata... So solo che durante il periodo più duro non smettevo mai di allenarmi; camminavo in casa facendo la media di 25.000 passi al giorno e, premetto che la mia casa è di 65 metri scarsi. Si ho detto bene, dalla mattina alla sera ogni pretesto era buono per muoversi. Il divano non esisteva, camminavo, correvo sul posto, saltavo la corsa, mi allenavo in ogni tipo di maniera che una persona si può allenare stando in casa: con le bottiglie, con gli elastici, con il palo da pole-dance, con lo step, sedie, tavolo, porte, pareti... Non c'era oggetto che per me non diventava utile per il mio allenamento. E poi ballavo... cazzo se mi manca la danza!

La media dei miei addominali erano e sono tuttora di 250 al giorno, di seguito, al massimo con uno stop di un minuto tra una serie e l'altra. Flessioni, squat e plank di ogni genere. Ho iniziato a fare il plank da anni, ma sempre e solo per un minuto non di più...

Adesso riesco a raggiungere i 5 minuti in quella posizione, tremando, stringendo i denti... ma ce la faccio. Chi mi conosce lo sa, e non nego che qualcuno mi ha dato della matta. Ma io non mollano perché il periodo mi ha segnato in vari aspetti e quando subentra la nostalgia, il lavoro, gli amici, la famiglia lontano non puoi che trovare un modo per uscirne altrimenti sei fottuto. Me ne sono successe molte, ma quella che ho accusato di più è stata l'allontanamento di alcune persone, la possibilità di non andare in palestra e il non poter andare a lavoro.

Sotto lock vedevo molti uscire la matina per correre.... E si, lo sport all'aperto era consentito. Tra l'altro in quel periodo ne sentivo molto parlare. ho iniziato a chiedermi: "perchè non provare?". Alla fine si comincia camminando e poi piano piano si va avanti. Sapevo che è uno sport di concentrazione ma, anche di svago perchè mette in sfida il tuo essere con il tuo fisico e la relativa resistenza. Ma si proviamo in fin dei conti ho conosciuto persone partire da zero e ritrovarsi a gareggiare maratone di 42 km, stando bene, mangiando bene e riuscendo a mandare via stress, brutti pensieri, delusioni.

Così una mattina ho iniziato dalla terrazza di casa mia... 30 minuti...

il sentirmi sola, con la mia musica, il mio fisico mi dava la carica per affrontare le ore del giorno chiusa in casa. E così 2 minuti di corsa, poi cammina, poi 3, poi cammina, poi... la scorsa settimana ho raggiunto il mio primo obiettivo; quello di correre 5 km in 28 minuti. per me un traguardo.

Arrivarè lassù, in alto, vedere la città eterna e pensare: "ce l'ho fatta" non ha avuto eguali.

Ma si dunque, cominciamo con il post perchè alla fine è non è della corsa che devo parlare. per quella ci vorrà ancora un pò: Descrivere un runner non è facile.

Ogni mattina la mia sveglia suona alle 06.10; mi alzo, cammino, caffè ed esco. In questo periodo fa molto caldo non si può correre la sera. E comunque è meglio farlo appena svegli. Per comodità usufruisco della pista ciclabile che parte dalla stazione di Monte Mario ed è stata costruita appositamente per i ciclisti. La sua lunghezza totale è di 25 kilometri e l'itinerario è fatto ad anello in modo che, una volta raggiunto Monte Ciocci ed usciti dal parco la pista costeggia le mura Vaticane. Ovviamente il mio tragitto per ora si ferma a Monte Ciocci, circa 6 kilometri, poi si torna indietro.  

I primi tempi mi sembrava strano quando li incontravo e pensavo: "forse ho qualcosa di diverso o che non capisco io"...Ne ho visti con la mascherina; indossarla mentre corrono... Assurdo secondo me! Ho incontrato runner correre in ciabatte, scalzi, con i calzini luminosi, con il cane, con il drone che li sorvola scattando foto e video della loro performance. Quelli che si depilano e quelli che stendiamo un velo pietoso sul pelo. Quelli in divisa che mostrano le maglie delle maratone a cui hanno partecipato con ancora attaccata la pettorina di carta... e quelli arrangiati in jeans. Ci sono loro, quelli che lo fanno per sport, che si cronometrano, si concentrano e poi lungo il tragitto si mangiano la bomba con la crema. Quelli che lo fanno per rimorchiare e aspettano che passi qualcuna per corrergli dietro...

Quelli che lo fanno per uscire, per passeggiare o solo per sentirsi liberi. Li vedi immersi nelle proprie playlist musicali; con cuffie, con telefono, con stereo attaccato al marsupio o addirittura che cantano dal vivo...

Quelli che “si facciamoci una corsetta in compagnia”, e che li vedi chiacchierare del più e del meno come fossero al bar. Quelli che ti guardano e ti studiano dalla testa ai piedi cercando di capire se sei una professionista o solamente una che corre. Quelli che si fanno 42 km come se fossero i 100 metri miei e che ti passano almeno tre volte durante il percorso. loro li senti arrivare, respirare, resistere. cavolo se è bello guardarli!

 Quelli che ti chiedono l’ora nonostante il garmin al polso e quelli che sputano di qua e di la non guardando chi sta dietro! Quelli che trovi sul marciapiede a fare gli addominali o, attaccati al primo albero della ciclabile che, nel parlargli cercano di tirarsi su.

Quelli attaccati agli attrezzi a testa in giù o quelli che si portano i tappeti perché il prato è sporco. Trovi chi va per dimenticare, per sfogarsi o per misurarsi. Quelli che “vediamo se ce la faccio” o, quelli che vogliono sfidare se stessi. Quelli che pregano con il rosario in mano. Quelli digitalizzati che si connettono al mondo virtuale e partono. Quelli che raccolgono i fiori o che si appisolano su un prato. Quelli che resistono. quelli che telefonano o mandano messaggi durante il tragitto.

Quelli che vanno prima del lavoro, quelli che vanno solo per andare.

Quelli col casco, quelli a dorso nudo e quelli in mutande... per non parlare di quelli che a fine corsa si accendono una bella sigaretta per rilassarsi.

Il mondo dei runner è vasto, bello e vario, sicuramente sincero. Insomma da scoprire e raccontare, perché ognuno di noi è a se; con una sua personalità, una sua stima e un suo modo di resistere. Devo dire che questo mondo mi piace e, anche se duro, bello perché quando arrivi li ti senti completa, soddisfatta, carica e, nonostante lo sforzo sai di avercela fatta e di esserti sfidata. Perché la sfida a volte è nel superare il proprio limite secondo me. Ognuno di noi ha degli obiettivi; il mio ancora non so quale è ma ne ho tanti e spero di raggiungerli. Anche se persi nelle proprie falcate ognuno di noi sa di dover fare i conti con il proprio se che, vuoi o non vuoi anche se perso (spesso a posta) viene ritrovato. 

Fiera...

Voglio ringraziare, poi ne parlerò a parte nel post sulla corsa Michele Graglia e il suo libro che mi ha dato la forza di intraprendere la corsa senza mollare, nemmeno quando te lo chiede il tuo fisico. 

#running #crederci 



Passo e chiudo.

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